ALESSANDRO PERINI. LABORATORIO MOBILE DI ECOLOGIA SONORA

Alessandro Perini. Laboratorio mobile di ecologia sonora

L’attenzione che da decenni l’arte sa porre ai contesti urbani, paesaggistici, architettonici e sociali, ha indirizzato la prima edizione del Premio Imagonirmia di Elena Mantoni, portandoci a individuare nell’ambiente di Chiaravalle Milanese – compreso tra aree rurali e agricole, il borgo, il tratto di ferrovia dismessa, l’Abbazia cistercense, il Parco della Vettabbia – e nei processi già in atto di placemaking artistico, lo spazio di innesto per la residenza artistica.

Alessandro Perini, vincitore del Premio Imagonirmia in residenza a FARE/Frigoriferi Milanesi con focus su Chiaravalle per il progetto soglia monastero, cantieri per il giardino planetario è compositore e artista sonoro. Lavora da tempo sulla relazione suono-persona-ambiente, quindi sulle possibilità di rivelare e riorientare le percezioni e l’esperienza sensibile all’interno del vissuto individuale e collettivo.

Durante la residenza, Alessandro ha sondato il potenziale acustico di Chiaravalle, al fine di nutrire la riflessione sul suono inteso anche come esperienza corporea e sul rapporto tra l’esperienza umana e il territorio, nella modificazione dell’una e dell’altro.

Mutuando l’esperienza dell’ascolto dalla lezione di R.Murray Schafer, compositore e teorico canadese iniziatore del «World Soundscape Project» e autore nel 1977 di “The Tuning of the World”, testo cardine nel campo dei soundscape studies pubblicato in Italia nel 1985 con il titolo “Il paesaggio sonoro”, Alessandro Perini ne assume l’orizzonte più attuale che lega l’”ecologia acustica” al design acustico, indagando – nello specifico della ricerca a Chiaravalle – il suono nella sua natura vibratoria.

La residenza si è articolata nel corso di un mese, con una ricerca acustica/sonora dei macro e micro spazi, con lo scopo di giustapporre mondi visibili e invisibili, dilatare la dimensione e l’esperienza spazio-temporale tanto dello spazio e della sfera pubblica, quanto dello spazio e della sfera privata.

Interpretando alcune aree di margine o di attraversamento di Chiaravalle come sorgente viva di suoni, Alessandro ha posto attenzione ai “suoni nascosti” con particolare riferimento alle interazioni sonore tra naturale e artificiale. Nelle sue diverse scale, il territorio è stato interpretato come meccanismo acustico: le dodici vasche del bosco umido del Parco delle Vettabbia sono immaginate come altrettante sorgenti sonore, costituita ciascuna da micro-sorgenti che sono le centinaia di rane che le abitano; i tubi di drenaggio delle acque piovane diventano popolati habitat risonanti; l’interno del banano o del salice bianco rivelano una sorprendente attività acustica; il canneto si presta alla registrazione e alla manipolazione dei suoni che diventano poi il materiale che lo trasforma in una polifonia vibratoria.

E il canneto stesso si sposta, si s/frangia, cioè esce dal proprio asse ferroviario dismesso, per portare con sé la metafora di una soglia (percettiva e materiale insieme, reale e simbolica) ogni volta da inventare e ri/attraversare.
Va in questa direzione la creazione di un primo atlante acustico della vita segreta delle piante, la loro emanazione di suono prodotto dall’incontro con agenti atmosferici come vento o pioggia, o dall’incontro con altri organismi viventi o corpi inanimati che producono sfregamento, percussione, altro.

Ne emerge un mondo sonoro aumentato, inaudibile senza l’intreccio tra la sensibilità artistica, un preciso orientamento teorico e l’apporto tecnologico.

Il fine della ricerca, sia in questa declinazione territoriale sia nelle sue implicazioni e applicazione su topografie e geografie differenti, è quello di riattivare una cultura auditiva profonda.
Una capacità d’ascolto che nell’intercettare micro habitat sonori, li de/localizza e li rispazia, li trasforma e li mette in dialogo, li organizza in polifonie. Un ascolto quindi che attivato sul microcosmo, riaggancia anche il soundmark di Chiaravalle, cioè quel particolare “genius loci acustico” riconoscibile come parte del suo patrimonio culturale e sua identità.

Un percorso, questo di Alessandro, che riattivando l’ascolto sulle possibilità sonore insite nelle figure materiali della terra, ci accompagna nel territorio che le contiene per farcelo riscoprire nella sua extra-ordinaria – complessa ma accessibile – quotidianità.

Una capacità d’ascolto che chiede contemporaneamente attenzione al particolare e all’insieme, attitudine alla sosta e al movimento. A monito – diremmo – dell’identità mutevole delle cose e delle figure, così come ogni atto di relazione – che è anche atto di creazione – ci rivela.

La restituzione pubblica di questa indagine sonora, si esprime essa stessa come percorso, che attraversa i margini di Chiaravalle, li rileva e li rivela ciascuno di essi come soglia e li connette attraverso una educazione sentimentale al dispacement cioè a
quello “spostamento variabile” che la prima edizione del Premio Imagonirmia si è data come esergo.

Non a caso allora la restituzione pubblica assume la figura del cammino.
Due giorni – il 18 e il 19 giugno – di laboratorio mobile di ecologia sonora per scoprire con il rito dell’ascolto, dentro la tonica del “paesaggio Chiaravalle” la risonanza delle figure e delle cose, le sue frange percettivo-acustiche che sono anche frange territoriali e temporali, aree di transizione tra natura e artificio, tra micro e macro, tra città e campagna, tra passato e presente, tra genti e culture.

Durante la residenza Alessandro Perini ha creato il blog www.sitespecificlistening.wordpress.com pensato come un diario. Il blog ha accompagnato la residenza e rimane come luogo di raccolta di suoni, testi e immagini, come trasmissione delle esperienze e come catalizzatore di un processo artistico aperto.

seguono indicazioni ->

Giorni: sabato 18 e domenica 19 giugno.
Orari: I° turno 16.00-17.00 / II° turno 17.30-18.30 / III° turno 19.00-20.30. Luogo d’incontro: parcheggio Abbazia, via Sant’ Arialdo, Chiaravalle.

I partecipanti saranno dotati di registratore digitale, microfoni a contatto, cuffie. Vestirsi con abiti e scarpe comode.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria. Costo assicurativo: 3 euro.
Info e prenotazione: terzo paesaggio 329 41.13.807