In un limbo tra Sharjah e Milano.
Il 16 Dicembre alle ore 19,00 presso la casa di FARE inaugura BRZ5, mostra di fine residenza dell’artista Jumairy (Dubai) con la partecipazione di Carlo Antonelli, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Sofia Ginevra Giannì, Invernomuto, Jacopo Miliani a cura di Francesco Urbano Ragazzi.
BRZ5. Con un titolo misterioso si chiude, almeno per quest’anno, la collaborazione tra FARE e il Maraya Art Centre di Sharjah (UAE). La mostra dell’artista e musicista emiratino Jumairy, organizzata dal team curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, inaugura Venerdì 16 Dicembre alle ore 19 presso i Frigoriferi Milanesi in via Piranesi 14, proprio sopra il Palazzo del Ghiaccio a Milano.
BRZ5 non è un codice segreto, ma l’abbreviazione della parola Barzakh, che in lingua araba designa il limbo dove le anime sostano in attesa del giudizio universale: la soglia tra l’universo dei vivi e quello dei morti.
Le stanze di un appartamento vengono trasformate da Jumairy nel proprio personale Barzakh: una labirintica anticamera dove celebrare una veglia, aspettando che si compia il passaggio tra infanzia ed età adulta, memoria e perdita di memoria, insonnia e sogno lucido.
Lo spazio domestico viene avvolto da una fitta oscurità, spezzata solo dal raggio di alcune torce. Guardando attentamente nella loro direzione si possono intravedere delle immagini in bianco e nero non del tutto decifrabili: sono gli ultimi residui estratti dallo smartphone che l’artista ha portato con sé nel suo primo viaggio a Milano e che proprio in quell’occasione si è spento per sempre. Le tracce di una vita parallela vengono così rese pubbliche e ripristinate per poi esaurirsi lentamente insieme alla batteria delle torce. I processi psichici legati all’elaborazione del lutto vengono così trasferiti dalla mente umana ai meccanismi di una memoria esterna.
Alla memoria del telefono ormai persa è dedicata anche, non senza ironia, una traccia sonora che si attiva a intervalli regolari – Sam’s Song – in cui la voce alterata di Jumairy ripete come in una litania “I feel uninspired” su un tappeto di musica elettronica. Attorno a questo ritmo, nelle stanze dello spazio espositivo si dislocano oggetti, profumi, testi poetici scritti dal nonno dell’artista, oltre a rituali compulsivi liberamente ispirati sia alle tradizioni funerarie degli Emirati, sia ai cliché dei film horror.
E come se fosse un film, BRZ5 include anche alcuni camei: le partecipazioni straordinarie di Carlo Antonelli, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Sofia Ginevra Giannì, Invernomuto, Jacopo Miliani, artisti e personalità che hanno segnato il periodo trascorso da Jumairy in residenza da FARE. I loro contributi alla mostra prendono forma nello spazio ai Frigoriferi Milanesi, ma vengono ospitati allo stesso tempo sul sito di Nero Magazine, seconda casa digitale di BRZ5, attraverso un progetto speciale che verrà lanciato online nei primi giorni del 2017. Ulteriore proiezione online sarà nel contempo il canale Instagram di The Internet Saga, piattaforma di ricerca tra arte e internet fondata dal duo Francesco Urbano Ragazzi, di cui questo progetto rappresenta il terzo atto.
Titolo della mostra: BRZ5
Inaugurazione: Venerdì 16 Dicembre, ore 19,00
Periodo: 17 Dicembre – 31 Gennaio (Su appuntamento: info@farearte.org +39 02 73956317)
Sede: FARE c/o Frigoriferi Milanesi Via Piranesi n.14, Milano
Artista: Jumairy con la partecipazione di Carlo Antonelli, Tomaso De Luca, Anna Franceschini, Sofia Ginevra Giannì, Invernomuto, Jacopo Miliani.
Curatore: Francesco Urbano Ragazzi
Un progetto di: FARE (Milano) in collaborazione con Maraya Art Centre (Sharjah)
Partners: Artinresidence, The Internet Saga, Nero Magazine.
Jumairy (Dubai 1992) sviluppa il proprio percorso di ricerca connettendo i suoi studi di psicologia a un’intensa sperimentazione sul suono. La combinazione produce una serie di esperienze sensoriali, tracce più che opere conchiuse, che dallo spazio fisico si diffondono su internet. L’artista colora il proprio immaginario di una psichedelia dark che si esprime attraverso performance, esperimenti scientifici e misteriosi gesti rituali compiuti tra palco, proiezioni e schermo dello smartphone. Lo stesso si può dire del suo approccio alla produzione musicale, in cui l’Arabic electro-pop si intreccia con sonorità à la Marilyn Manson.
Ma Jumairy non è solo un teen idol che parla alla nuova generazione di giovani emiratini. Molti suoi lavori nascono infatti per elaborare traumi allo stesso tempo personali e collettivi. Proprio quest’anno ad esempio, su commissione di Art Dubai e Delfina Foundation, l’artista, partendo dal vissuto familiare, ha dedicato un progetto all’insonnia come sintomo di ansia per il riconoscimento in contesti di competizione sociale. Si tratta di The Sleepless Pe-Tal, una clinica per la cura dei disturbi del sonno tramite frequenze sonore. L’artista è sostenuto da Barjeel Art Foundation e Maraya Art Centre, che ne hanno acquisito le opere.
www.jumairy.com
Francesco Urbano Ragazzi è un duo curatoriale nato dalla volontà di sperimentare formati di produzione, esposizione, scrittura e ricerca. Le sue principali linee di interesse sono tre: gli studi di genere, le estetiche digitali e il cinema sperimentale.
Tra le collaborazioni con istituzioni pubbliche e private si ricordano: Institut Français e Cité Internationale des Arts (Parigi), Ruya Foundation (Baghdad), Emirates Foundation (Abu Dhabi), Futura – Centre for Contemporary Art (Praga), Frise Künstlerhaus (Amburgo), Sinopale (International Sinop Biennale), Galeri Manâ (Istanbul), Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, Fondazione Bevilacqua La Masa, Fondazione di Venezia, Museo di Villa Croce (Genova), Istituto Svizzero (Roma).
Francesco Urbano Ragazzi ha tenuto lecture e performance in spazi accademici e museali, tra cui MAXXI (Roma), Teatrino di Palazzo Grassi (Venezia), Zurcher Hochschule der Kunste (Zurigo), Macro (Roma), Università Iuav e Ca’ Foscari (Venezia).
Il duo ha scritto per riviste online e offline come Purple Fashion, Nero Magazine, L’Uomo Vogue, Peeping Tom’s Digest, Flashart, South As a State of Mind. Nel 2011 e 2013 è curatore del Padiglione Internet di Miltos Manetas. Nel 2015, per la Biennale di Venezia, dà inizio al progetto The Internet Saga con una mostra personale di Jonas Mekas.
www.e-ven.net
FARE nasce nel 2008 con lo scopo di valorizzare e promuovere la cultura contemporanea nel settore delle arti visive in una prospettiva interdisciplinare. Attraverso un’attività di consulenza, interagisce con enti pubblici e privati in un’ottica di networking improntata alla condivisione d’interessi, progetti, strategie. Le collaborazioni che ne derivano portano all’articolazione e gestione di reti nazionali e internazionali nel campo della formazione e mobilità per artisti, curatori e operatori culturali. Nel 2010 FARE crea AIR – artinresidence, l’unico network italiano di residenze d’artista, e diventa in Italia l’organismo di riferimento per la mobilità degli artisti. FARE, oltre ad operare con il formato tradizionale della residenza, sviluppa programmi di scambio in collaborazione con partner internazionali. Basati sulla ricerca interdisciplinare, la condivisione delle conoscenze e lo scambio di esperienze, i programmi indagano diverse aree di interesse: il know-how di pratiche residenziali; il rapporto tra arte e sfera pubblica; lo sviluppo e il coinvolgimento del pubblico.
www.farearte.org
Maraya Art Centre è uno spazio no-profit, istituito nel 2006, su 3 piani che ha sede a Sharjah, UAE. Fin dalla sua apertura ha offerto al pubblico un programma innovativo di mostre con importanti artisti della scena mediorientale e internazionale, strutture multimediali, un archivio video, una biblioteca d’arte e un programma pubblico di laboratori ed eventi organizzati dal proprio team e con la partecipazione di curatori esterni. Il Maraya ha inoltre una serie di siti d’arte pubblica nella città di Sharjah che ospitano progetti interattivi e sculture. Nel marzo 2015 il Maraya Art Centre ha aperto “1971 Design Space” nella Flag Island di Sharjah.
www.maraya.ae