Residenza

La residenza Open Care per artisti e curatori, gestita dall’associazione FARE, è attiva dal 2010 e ha sede nel complesso dei Frigoriferi Milanesi. FARE ha attivato diversi programmi che contribuiscono a promuovere la mobilità di artisti e curatori.

Artisti ospitati

2010

Asim Waqif (India), artista e architetto che vive e lavora a Delhi dove ha insegnato alla Scuola di pianificazione e architettura. Operando con vari materiali, naturali e artificiali, l’artista realizza progetti pubblici che riflettono sulla eco-sostenibilità della società contemporanea.

Il suo programma di residenza ha previsto un suo viaggio di esplorazione del territorio italiano attraverso il soggiorno in più residenze: Cittadellarte (Biella), Qwatz (Roma), Fondazione Brodbeck (Catania). Durante la residenza Asim Waqif ha realizzato “CONSUMPTION=EXHAUSTION”, una grande installazione composta da materiali naturali, per la maggior parte grosse canne di bambù assemblate in una maestosa architettura.

Angela Serino (Olanda) vincitrice del programma RESIDENZAITALIA 2010. Il progetto della curatrice è stato volto a esplorare e incontrare esperti per discutere sulle modalità delle opere di arte pubblica. L’intento è stato quello di avviare un confronto tra paesi che vantano una tradizione in tale pratica, come i Paesi Bassi, e l’Italia dove il suo sviluppo è in gestazione da anni e sta conoscendo oggi nuova fioritura. Il programma, coordinato dalla residenza Nosadella.due (Bologna), ha coinvolto anche Diogene Bivaccourbano (Torino) e Pastificio Cerere (Roma).

2011

Partnership con il project space della rivista Kaleidoscope che attraverso una serie di workshop ha inteso offrire occasioni di approfondimento e condivisione di aspetti del processo creativo solitamente poco visibili e attinenti alle diverse discipline creative, tra cui le arti visive, la musica contemporanea, il cinema, l’architettura e la letteratura. Gli artisti coinvolti in questi workshop, accolti e ospitati presso la residenza sono stati: Peter Friedl, Lara Favaretto, Simone Trabucchi, Simone Bertuzzi, Benjamin Valenza, Yann Chateignè, Xavier Garcia Bardon, Julia Cima, Alex Cecchetti.

Beatrice Catanzaro (Italia) e Rachela Abbate (Italia) vincitrici del programma RESIDENZAITALIA 2010 grazie al quale hanno trascorso un periodo a Nablus (Palestina) tra l’inverno del 2010 e la primavera del 2011. Durante la residenza le due artiste hanno organizzato una cena destinata alla raccolta di fondi per il progetto Bait al Karama, il primo centro per donne nel cuore della città vecchia di Nablus.

Bridget Backer (Africa) vincitrice di RESIDENZAITALIA 2011. Il programma è stato promosso da Nosadella.due (Bologna), Diogene Bivaccourbano (Torino), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia) e Pastificio Cerere (Roma). L’artista ha condotto una ricerca sul Colonialismo italiano in Eritrea dal 1890 al 1947 seguendo alcune direzioni d’indagine tra cui la storiografia italiana contemporanea, la storia dell’architettura modernista in Eritrea, la costruzione delle linee ferroviarie in Eritrea, l’esplorazione di alcuni generi del cinema italiano, la documentazione di viaggi e spedizioni di figure femminili italiane in Africa durante il colonialismo.

Collaborazione con il collettivo di curatori Kunstverein volta a sperimentare processi di coabitazione e interazione come strumenti di convivialità. Il primo risultato di questa collaborazione è stata la mostra The Nervous System di Zbynek Baladràn (Repubblica Ceca) e Jirì Kovanda (Repubblica Ceca). I due artisti cechi hanno lavorato insieme a un progetto sperimentale e intergenerazionale, facendo riferimento a pratiche artistiche differenti. Gli artisti hanno seguito un lavoro ai limiti della performance e del linguaggio.

2012

Richard Cramp (Inghilterra) e Egemen Demirci (Turchia). Al termine del programma di residenza, hanno presentato le loro opere nella mostra Making Space. Il lavoro di Cramp si è concentrato sulla ricerca di come l’Expo influirà sulle infrastrutture, sullo sviluppo urbano della città e sull’impatto socio-ambientale che ne deriverà. Attraverso l’uso di installazioni, sculture e fotografie l’artista ha confrontato l’architettura con il paesaggio. Demirci, nelle sue due videoinstallazioni, ha proposto il duplice significato di costruzione: quella reale, con i cambiamenti di Milano verso l’Expo e quella più astratta, legata alla potenzialità della costruzione.

évolution de l’art, la galleria delle opere d’arte immateriali, a cura di Kunstverein. Diversi artisti hanno presentato le loro opere e le loro performance: Paola Anziché, Herman Chong, Michelangelo Consani, Ivan Moudov, Daniele Maffeis, Ruth Sacks con Simon Gush, Alessandro Nassiri, Tabibzadeh, Italo Zuffi.

Nell’ambito del progetto AIR International Research Program – #1/ Under Construction-Open Residency, la residenza ha ospitato l’artista e antropologo Leone Contini (Firenze), il curatore Valerio del Baglivo (Roma), il filosofo e architettoFares Chalabi (Beirut) che hanno sviluppato la loro ricerca, prima a Beirut e poi a Milano, investigando il tema della città contemporanea come luogo di produzione d’immaginari, di stili di vita e di modelli culturali. I progetti dei partecipanti: Trans-Orient Buffet, Inc., tableau vivant di Leone Contini, Abstract Geographies, pubblicazione e lecture di Fares Chalabi, Maybe Not Art, temporary shop di Valerio Del Baglivo sono stati presentati in una mostra a fine residenza.

INHEPI (International Network of Human Encounters in Performance and Installation), un gruppo internazionale di artisti indipendenti che sostengono e sviluppano la ricerca e la produzione di installazioni e performance basate sull’interazione con il pubblico in tutto il mondo. In residenza gli artisti hanno presentato SENS, il primo workshop annuale organizzato in Italia.

“Bureau For Art Nerds”, curato da Valentina Sansone, un programma di eventi presso la sede milanese dell’Istituto Svizzero di Roma e in spazi pubblici e autogestiti della città che ha attivato nuovi circuiti per l’arte contemporanea e sperimentato modalità di non-happening.

S.A.V.E. Milan, un nuovo episodio di S.A.V.E., opera d’arte in continua evoluzione, creato da Ambra Pittoni(Germania) e Paul-Flavien Enriquez-Sarano -Ze Coeupel (Germania), strutturato in varie tappe curate da That’s Contemporary in collaborazione con FARE, Museo del Novecento, Careof DOCVA Viafarini e Lucie Fontaine.

S.A.V.E. è un’agenzia di investigazione con sedi temporanee, nata a Berlino nel 2009. Si occupa di escogitare soluzioni strategiche volte ad affrontare il cruciale passaggio storico che il mondo sta vivendo. L’agenzia funge da ufficio di consultazione o agenzia di pianificazione urbana basandosi sulla simulazione della realtà e, attraverso strutture relazionali, quest’opera si sviluppa e ramifica in svariate azioni, riflessioni, testimonianze e interazioni.

Angela Serino (Olanda) e gli artisti Paola Anziché (Italia), Maja Bekan (Olanda) e Rory Pilgrim (Olanda) nell’ambito del progetto PAY ATTENTION, please, uno scambio nato dalla collaborazione tra FARE e Kunsthuis SYB, promosso dal Comune di Milano. “PAY ATTENTION, please” è iniziato attraverso una riflessione sul ruolo dei programmi di residenza come luogo di isolamento e di concentrazione, e ha preso ispirazione dai progetti recenti “ON Residency: or an (in)visible production” curato da Angela Serino a Kunsthuis SYB e “Decompressione Gathering Summer Camp” progetto co-curato da Valerio Del Baglivo e Radical Intention presso Corniolo Art Platform in Toscana. Il progetto si è sviluppato attraverso una serie di incontri pubblici alla Sala delle Colonne, Fabbrica del Vapore e a Kunsthuis SYB tra la fine di ottobre e dicembre in occasione della residenza di Angela Serino presso FARE e di Valerio Del Baglivo presso Kunsthuis SYB.

Primo appuntamento di Night Spaghetti Screenings – When life meets fiction, un progetto a cura di Valerio Del Baglivo (Italia) che prevede di organizzare delle spaghettate notturne accompagnate da screening con l’intento di mostrare una corposa parte o l’intera filmografia di singoli video-artisti. Nel contesto casalingo della residenza, gli Night Spaghetti Screenings hanno l’obiettivo di indagare il rapporto tra immagine filmica e contesto quotidiano, combinando, forme documentative che si sviluppano attraverso sistemi narrativi lineari, ad immaginari romanzati di natura introspettiva.

Per il primo appuntamento Angela Marzullo (Svizzera), nel suo video Performing, ha coinvolto le sue due figlie in un percorso, in parte giocoso in parte serio, a ritroso nella storia della performance contemporanea; in Kindergarten Show 1991-2009 Alessandra Messali (Italia) ha condotto i suoi ex compagni di scuola elementare nell’impresa di rivivere un particolarissimo momento del loro percorso educativo; in un intreccio tra narrazione e immagine fotografica Giulio Squillacciotti (Italia) nel suo video Far, from where we came ripercorre la storia verosimile di una famiglia qualunque.

Carla Filipe (Portogallo), artista portoghese per la prima volta in Italia. Durante il suo periodo di residenza ha presentato, a cura di Kunstverein, As primas da Bulgária, un progetto a lungo termine la cui prima parte è stata presentata in anteprima assoluta a Milano. Carla Filipe è una delle artiste portoghesi più interessanti del momento, il cui lavoro si sta imponendo a livello internazionale grazie anche a partecipazioni importanti quali Manifesta 8 (2010).

“Grand Tour 2012”, progetto europeo del collettivo di artisti Civic Virtue (Olanda), dopo Hinterconti (Hamburg), After-the-Butcher (Berlin), Flatform (Bijlmer) e Lettergieterij (Amsterdam), cha ha avuto a Milano, a cura di Kunstverein, la sua tappa italiana.
A chiusura della loro residenza Civic Virtue hanno presentato i risultati della ricerca fatta nella città di Milano e le opere prodotte sul posto – ancora in corso di esecuzione e l’anteprima del “Grand Tour movie” con la colonna sonora composta da Natalia Dominguez, la cui versione integrale sarà presentata, insieme a tutti i materiali raccolti e rielaborati, durante il grande evento finale previsto per il 2013 al Centro W139 di Amsterdam.